Abstract: | Ho sempre ceduto al fascino di Gaeta. Fin da ragazzine. Il fascino dell'ambiente naturale - la rigogliosa bellezza di Monte Orlando (scrigno di ombre e di odori) e quella di S erapo (addirittura impietoso il paragone con l'angusto spazio di Vin-dicio, la spiaggia di noi di Formia, specie da quando vince la Bandiera blu) - ma soprattutto il fascino del tempo, che io immaginavo acquattato sull'estremo promontorio, nei tanti edifici in cui le vicende storiche di secoli e secoli si erano dipanate e concluse. Come aveva fatto, quel pugno di case sul mare, ad essere abitato da migliaia di persone e a diventare, sul mare, una piccola ma ricca realtà autonoma, capace di sfidare le potenze politiche del Mediterraneo medievale? E la tragica epopea degli ultimi difensori di un Regno moribondo, e il mistero che aleggiava sulla Montagna spaccata... |